Spesso ci siamo soffermati sulla telemedicina, intesa come l’insieme di tecnologie che permettono di agevolare e realizzare un sistema di cura tra medico e paziente, anche a distanza. Un tema che è diventato particolarmente caldo durante i mesi di lockdown: in questa fase, la capacità di mantenere un contatto tramite la tecnologia è stata fondamentale
Cercare sintomi su Google è diventata, negli ultimi anni, un’azione molto diffusa. Spesso, questa ricerca sul web porta le persone ad auto-diagnosticarsi malattie e procedere con cure palliative ed altri rimedi senza confrontarsi con un vero medico. Un fenomeno pericoloso che potrebbe aumentare a causa dell’epidemia di Covid-19 perché, per evitare il contagio, in molti
La televisita permette al medico di interagire a distanza con il proprio paziente, per controllarne lo stato di salute. È uno strumento che si rivela molto utile in una situazione come l’emergenza Covid-19, in cui è necessario limitare contatti e spostamenti per ridurre il rischio di contagio, senza dimenticare l’importanza della prevenzione di altre patologie.
Quando parliamo di sanità digitale, di eHealth o di telemedicina siamo abituati a pensare a strumenti e attività complesse e molto distanti dall’attualità. Tuttavia, come sottolineato più volte durante la diffusione della pandemia da Coronavirus, la condizione di isolamento resa necessaria per preservare la salute ci ha fatto scoprire che molti servizi erano già disponibili
Telemedicina, Fascicolo Sanitario Elettronico, Intelligenza artificiale queste sconosciute. Nonostante l’attivo dibattito sulla diffusione della tecnologia più innovativa in ambito sanitario e dell’applicazione della sanità 4.0, i cittadini italiani sembrano non conoscere bene le opzioni a disposizione. Questo è quanto emerge da un sondaggio realizzato da IPSOS nel mese di ottobre 2019 commissionato da ab medica,
Digitali, social e informati. Sono i “medici millennials”, la nuova generazione di laureati, specializzandi e specializzati che guidano l’innovazione verso la sanità digitale, sempre più vicina al paziente. Possono, inoltre, essere loro a farsi promotori del cambiamento nelle strutture in cui lavorano, dagli ospedali agli ambulatori, spesso supportati da infermieri e operatori coetanei con cui