09 ottobre 2020

Visite mediche da remoto: cosa sono e come si fanno

I segni e le conseguenze dell’emergenza causata dal Covid-19 sono ancora parte della quotidianità, e alcuni dei cambiamenti innescati durante il lockdown probabilmente saranno parte di una “nuova” normalità. È il caso, per esempio, dell’accelerazione della digitalizzazione di alcuni servizi sanitari come, per esempio, il ricorso alla ricetta dematerializzata oppure, più in generale, all’attenzione a soluzioni tecnologiche per assicurare la tutela della salute seppur a distanza. Parliamo, in questo caso, del funzionamento delle visite mediche da remoto, ovvero una soluzione che - in alcuni casi - permette di consolidare e mantenere il rapporto tra medico e paziente anche a distanza grazie a un software e pochi semplici strumenti. Vediamo, dunque, come funzionano le visite mediche da remoto e quali sono le soluzioni che GIPO propone alle strutture sanitarie e ai poliambulatori per integrare in questo senso la loro offerta.

Come funzionano le visite mediche da remoto

Le visite mediche da remoto sono delle consultazioni tra paziente e medico che hanno lo stesso scopo di un normale incontro dal vivo, ma che si svolgono senza la presenza in ambulatorio. Si tratta di una soluzione che si inserisce nel grande ambito di innovazioni legate allo sviluppo della telemedicina che, in particolare, ha trovato terreno fertile di sviluppo durante il periodo del lockdown.

Il vantaggio, infatti, è che permette al medico di verificare alcuni parametri dello stato di salute del paziente in totale sicurezza senza che la persona potenzialmente malata esca di casa esponendosi a vari ordini di rischi. Il tutto in maniera molto semplice perché, come ricordato da numerosi esperti e osservatori, i pazienti in Italia sono già abituati a utilizzare quotidianamente strumenti digitali per mantenere i contatti con amici, parenti e famiglia. Anche tra le fasce più anziane della popolazione, WhatsApp o Skype sono diventati familiari e possono essere la base anche per coltivare l’importante rapporto di fiducia tra medico e paziente.

Dal punto di vista pratico, per effettuare una televisita o visita medica da remoto è necessario:

  • verificare la stabilità della propria connessione internet;
  • posizionarsi in un’area silenziosa o riservata sia del poliambulatorio che del proprio domicilio;
  • avere uno strumento (smartphone, tablet o pc) per effettuare la videochiamata;
  • preparare referti e cartella clinica per poter agevolare la comunicazione;
  • utilizzare un software sicuro che garantisca il rispetto delle norme della privacy.

I vantaggi della televisita

Oltre alla possibilità di offrire un servizio anche a distanza e in sicurezza, la visita medica da remoto presenta diversi altri vantaggi sia per gli operatori sanitari che per i pazienti. Da un lato, infatti, è possibile ottimizzare i tempi di lavoro, seguire più pazienti in meno tempo, ridurre le code in poliambulatorio ed evitare assembramenti e altre situazioni a rischio; dall’altro il paziente si sente più sicuro, può ricevere un riscontro immediato dal medico e anche, quando è necessario, una prescrizione medica da impiegare subito. Inoltre, questo sistema permette di ridurre il ricorso al “dottor Google” ed evitare le diagnosi fai da te - tendenza in costante crescita - perché porre le domande al medico è molto più semplice.

Come sottolineato dal professor David Blumenthal, medico e coordinatore per la sanità dell’amministrazione Obama negli Stati Uniti, questo tipo di visita è efficace se integrata con modalità più tradizionali e, soprattutto, per patologie croniche o altre condizioni che richiedono un confronto costante con lo specialista che, per esempio, deve monitorare elementi come la pressione sanguigna.

È importante sottolineare che le soluzioni tecnologiche e digitali come le visite mediche da remoto non si pongono l’obiettivo di sostituire il medico nella sua attività, quanto piuttosto di fornirgli degli strumenti per un efficientamento organizzativo al fine di poter garantire una maggiore e più capillare tutela della salute delle persone.

medico durante una visita medica da remoto

Ambulatorio Smart, la soluzione di GIPO

Per poter integrare le proprie proposte anche con la visita medica da remoto, un poliambulatorio deve dotarsi di un software adatto. GIPO ha messo a punto e sviluppato in questi mesi l’Ambulatorio Smart, ovvero un servizio pensato per poliambulatori e singoli studi medici che permette di integrare l’attività in studio e quella da remo. 

Si tratta di una piattaforma che mette in collegamento medici e pazienti, presentando in un’unica interfaccia servizi di vario genere come, ad esempio, la prenotazione di una visita che si può svolgere sia online che di persona. Elemento cruciale è, infatti, la semplicità del passaggio tra reale e virtuale e la possibilità di integrare tutte le opzioni proposte al paziente in un unico spazio virtuale.

Di fatto, Ambulatorio Smart permette una gestione ibrida e “intelligente” dell’agenda del medico, nonché una riduzione di code e assembramenti nelle sale d’attesa. Inoltre, in questo modo è possibile mantenere il contatto con i pazienti anche in caso di brevi periodi di lockdown o quarantena, in cui è quantomai fondamentale che questo accada.

Gipo SmartQ per le visite in ambulatorio

Non tutte le prestazioni si possono erogare online e, anzi, in alcuni casi anche la visita stessa richiede l’impiego di strumentazione che si trova in studio. La tecnologia di GIPO, però, viene in soccorso degli operatori sanitari anche in questo caso con GIPO SmartQ. È un servizio nuovo che si integra con l’App MyGipo e permette al paziente di monitorare in tempo reale le code in poliambulatorio.
Attraverso l’app disponibile per smartphone e tablet, il paziente può sapere se ci sono dei ritardi e, nel caso, aspettare fuori dalla struttura. Oppure farsi direttamente chiamare dal medico quando è il proprio turno. Ogni funzione può essere poi personalizzata sulla base delle esigenze specifiche delle strutture che utilizzano Gipo SmartQ, ma in ogni caso il suo utilizzo consente di ridurre le code, ottimizzare i tempi e assicurare il “distanziamento sociale” che, in questa particolare fase, è un fondamentale presidio di prevenzione alla diffusione del virus.